manifesto

Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, gente che sa fare il pane, che ama gli alberi e riconosce il vento.
Più che l’anno della crescita,
ci vorrebbe l’anno dell’attenzione

FRANCO ARMINIO



Ostinata passione

Sciccherie è un pomodoro d’estate e un cardo di inverno.
È la rivoluzione della montagna di Ferdy in val Brembana.

È la genialità e bravura di Peppe Guida a Vico Equense.

È il coraggio e passione di Lula a Trani.

È la determinazione e competenza di Ernesta Berucci ad Olevano.

Sciccherie sono i produttori e i loro prodotti che rispettano i tempi della natura, la fatica dell’artigianalità,
il valore della tradizione e della ricerca.

Sciccherie è un luogo a Roma, in via Metauro, che ha iniziato la sua avventura nel novembre del 2019, ma è anche una rete di persone che in tutta Italia lavorano e producono in luoghi meravigliosi di terra, mare e montagna.

Poi un anno segnato dalla pandemia, dalle restrizioni commerciali, dall’ esigenza di ripensare questo mondo.

La sfida tra i ritmi della terra e i ritmi del consumo della grande distribuzione è stata vinta da questi ultimi. Lo sfruttamento intensivo ha stravinto: azzeramento delle stagioni, agricoltura industriale senza confini.

Tutto andrà bene se cambieranno le cose, se daremo il tempo alla terra, agli animali, all’uomo di seguire i loro cicli naturali e se sapremo vedere dietro un prodotto volti, persone, lavoro, terra, pioggia, sole, stagioni.

Sciccherie è passione, una ostinata passione.